21 Novembre 2024

Sintomatologia clinica che può portare ad un intervento di protesi di ginocchio

Dolore

Purtroppo l'osteoartrosi del ginocchio spesso rimane silente per un lungo periodo di tempo, poiché la malattia non implica necessariamente la presenza di dolore in una fase precoce. Per questo motivo molte persone non si accorgono nemmeno di soffrirne se non quando questa malattia degenerativa è già ad uno stadio avanzato.
Il sintomo più frequente è il dolore del ginocchio (gonalgia) riferito durante la deambulazione e nel salire e/o scendere le scale, nelle fasi piu’ avanzate anche a riposo.
La comparsa di dolore notturno, tale da risvegliare il paziente, è tipica di uno stadio avanzato della malattia.

Zoppia

Spesso si associa una zoppia di fuga, ovvero il paziente cerca di “fuggire” dal carico sull’arto dolente, per cui la deambulazione è limitata a poche decine di metri ricorrendo anche ad ausili (stampella o bastone).

Tumefazione

L’articolazione si può presentare tumefatta, gonfia a causa di un aumento del liquido sinoviale (idrarto). Questo liquido, che fisiologicamente lubrifica il ginocchio, è prodotto dalla membrana sinoviale che avvolge l’articolazione per nutrire le cellule cartilsginee. Se i danni alla cartilagine sono ingenti e le ossa creano sfregamento l'una con l'altra, si possono generare processi infiammatori intrarticolari (sinovite) che causano un netto aumento della produzione di liquido sinoviale In tal caso, l'articolazione del ginocchio si gonfia e la cute circostante si arrossisce (eritema) diventando molto calda. L’eccesso di liquido mette il ginocchio in tensione ed è causa di un peggioramento della sintomatologia dolorosa. In alcuni casi il liquido può infiltrare la regione posteriore del ginocchio, il cavo popliteo, e formare una tumefazione, detta cisti di Baker. Questa voluminosa cisti può essere dolorosa e in alcuni casi costituisce il motivo per cui il paziente si rivolge allo specialista ortopedico.

Crepitio articolare

Spesso il paziente avverte crepitii o scrosci articolari alla mobilizzazione del ginocchio; è importante anche valutare l’eventuale perdita di movimento dell’articolazione, infatti la rigidità articolare è un altro sintomo tipico dell’artrosi. Inizialmente è solo mattutina e il paziente riferisce il bisogno di dover “riscaldare” l’articolazione prima di camminare normalmente dopo il risveglio o una pausa di riposo.

Instabilità

In caso di artrosi avanzata del ginocchio, l'articolazione del ginocchio diventa instabile e può cedere improvvisamente. In fase di cedimento, si percepiscono forti dolori articolari.

Rigidità

Con il progredire della malattia si arriva alla perdita totale della cartilagine e l’osso subcondrale, ovvero l’osso presente al di sotto della cartilagine, si addensa producendo dei veri e propri spuntoni ossei chiamati osteofiti. Questi peggiorano la funzionalità del ginocchio, i muscoli della coscia si retraggono, fino ad arrivare alla completa perdita del movimento articolare, determinando un ginocchio rigido, flesso e curvo.

Ipotono-trofismo muscolare

L’artrosi in fase avanzata si accompagna ad una riduzione del tono trofismo muscolare a livello della coscia perché, a causa del dolore, della rigidità e della riduzione della mobilità articolare, il paziente tende sempre più alla sedentarietà.

Disturbi dell’umore

Quando il dolore e la rigidità articolare sono tali da impedire lo svolgimento delle più semplici attività quotidiane (come salire le scale, salire in macchina ecc.), il paziente cade in uno stato di depressione per l’incapacità di affrontare anche le situazioni più semplici.
Inizia quindi a manifestare alcuni dei sintomi più comuni come la perdita di energie, senso di fatica, difficoltà nella concentrazione e memoria, agitazione, nervosismo, rabbia e aggressività, aumento di peso, disturbi del sonno (insonnia o ipersonnia).


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